Quale differenza tra biodegradabile e compostabile?

“Compostabile” e “biodegradabile” sono la stessa cosa? In molti pensano che le due parole siano sinonimi, ma non è proprio così.

Esiste infatti una differenza sostanziale tra materiali compostabili e materiali biodegradabili: conoscere questa differenza è fondamentale per evitare errori nella raccolta differenziata

Smaltire i rifiuti nel modo corretto significa rispettare l’ambiente: ecco perché è così importante!

I materiali biodegrabili: quali sono

Per “biodegradabile” si intende ogni materiale, sostanza o prodotto che può subire la degradazione biologica (o biodegradazione), fisica, termica o chimica, cioè che può essere scomposto in composti chimici semplici (per esempio acqua, anidride carbonica o metano) per azione di batteri, luce solare, umidità o altri microrganismi o agenti fisici naturali

Quindi, possiamo dire che praticamente quasi tutti i materiali esistenti in natura sono biodegradabili. È necessario però tenere conto che ogni elemento ha un proprio tempo di degradazione: la normativa europea stabilisce che per essere definito “biodegradabile” un prodotto deve decomporsi del 90% entro 6 mesi.

    I materiali compostabili: quali sono

    Per “compostabili” si intendono invece quei materiali organici che si disintegrano completamente e autonomamente in un tempo molto più breve, e tramite il processo di compostaggio vengono trasformati in compost, un terriccio scuro molto ricco di sostanze nutritive che, per questo motivo, viene riutilizzato in agricoltura come concime e fertilizzante naturale. In questo caso, la normativa europea stabilisce che per essere definito compostabile” un prodotto deve decomporsi entro 3 mesi e deve superare i test di ecotossicità: sono questi gli unici materiali davvero eco-sostenibili, perché offrono la garanzia, anche dopo la decomposizione, che nell’ambiente non verranno rilasciate sostanze potenzialmente dannose.

    Tutti gli elementi biodegradabili sono anche compostabili?

    Come si sarà già capito, la risposta è NO: ogni elemento biodegradabile non è anche, automaticamente, compostabile. E questo è un aspetto molto importante nella nostra vita di tutti i giorni, soprattutto per quanto riguarda la raccolta differenziata.

    • Nell’umido vanno solo i materiali compostabili: attenzione quindi a usare sacchetti di bioplastica per raccogliere  gli scarti alimentari e organici 
    • i sacchetti biodegradabili ma non compostabili vanno nella plastica: le buste biodegradabili non vanno “mischiate” con l’organico

    Smaltire materiali compostabili e biodegradabili: consigli per le aziende

    Per il privato cittadino la gestione dei rifiuti è senz’altro più semplice, ma le aziende hanno da gestire quantità di rifiuti molto più ingenti. Sono molte le soluzioni innovative per ottimizzare le risorse e il trattamento dei rifiuti in azienda, dai macchinari per il compostaggio che consentono un corretto trattamento riducendo il volume dei rifiuti, le emissioni di anidride carbonica e i costi di raccolta, alle presse compattatrici per rendere le operazioni più efficienti e limitare i costi operativi.

    • Rivolgersi a un’azienda specializzata in consulenza e gestione smaltimento rifiuti può sicuramente aiutare a 
    • risparmiare tempo e soldi
    • ridurre gli sprechi
    • aumentare l’efficacia della gestione degli scarti aziendali
    • implementare la produttività 
    • contribuire a sostenere l’ambiente

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